Nuovi Biosimilari in vista in Europa. Accordo tra Formycon e G. Richter
Prof. Mauro M. De Rosa
Abstract
L’uscita sul mercato di nuovi biosimilari è un evento atteso e riguarda quei prodotti che hanno perso la copertura brevettuale. Le autorità regolatorie e sanitarie puntano a favorire questo processo che è in grado di generare forti contenimenti di spesa. Gli accordi tra aziende che dispongono di know-how nel settore produttivo di biosimilari con aziende che sono in grado di penetrare velocemente i mercati risultano di grande interesse, ancor più quando riguardano blockbuster di grande impatto a livello globale ed europeo. Il recente accordo tra G. Richter e Formycon costituisce un caso paradigmatico nell’ambito del panorama produttivo e distributivo dei biosimilari.
Premessa
L’arrivo sul mercato di nuovi biosimilari è sempre una buona notizia: sicuramente lo è nella prospettiva del Servizio sanitario nazionale che intravvede la possibilità concreta di contenere la spesa per quel principio attivo, lo è per i pazienti che grazie a questo contenimento possono fruire in numero più elevato dei trattamenti, lo è un po’ meno dei clinici che spesso devono operare un possibile switch dal prodotto di riferimento in uso verso i prodotti biosimilari. Diversa è la valutazione di parte aziendale a seconda della prospettiva di mercato che si genera: positiva nella prospettiva del produttore di biosimilari, meno positiva in quella del produttore di prodotti di riferimento, che vede il rischio concreto di possibile riduzione della quota di mercato e dei margini di profitto relativi.
La prospettiva dell’Agenzia del farmaco è coerente con quella delle strutture regionali ed aziendali del SSN che hanno così la possibilità di raggiungere gli obiettivi prefissati nei loro piani annuali: l’AIFA prevede il raggiungimento di diversi obiettivi che si propongono di promuovere l’uso di generici e/o biosimilari come Obiettivi strategici 2.1 o Obiettivi operativi: 1.2.1, 2.1.2, 2.1.4, nell’ambito di efficientamento delle procedure e dei risultati economici. (Delibera AIFA 11/2023 recante “Piano Integrato di Attività e Organizzazione (PIAO) 2023-2025 dell’Agenzia Italiana del Farmaco”
Le Regioni, che a loro volta sono coinvolte nell’ambito delle direttive e assegnazioni di obiettivi da parte degli Assessorati alle Direzioni strategiche delle ASL, vedono possibile una riduzione dell’impatto di spesa anche se che a loro volta devono attivarsi per la attribuzione degli obiettivi ri saving alle Direzioni cliniche dipartimentali ed operative.
I biosimilari in valutazione EMA
Prima di accedere al mercato i biosimilari devono effettuare una serie di step che si possono sinteticamente così rappresentare (tabella 1).
Fonte: EMA, November 2023: report accessed November 2023 (https://www.ema.europa.eu/documents/other/applications-new-human-medicines-under-evaluation-chmp-november-2023_en.xlsx)
Gli accordi tra Aziende
Nel campo della biosimilarizzazione si è assistito nel non lontano passato ad Aziende che si specializzano nella produzione di biosimilari, diventando “biosimilariste pure”, ad altre che affiancano i loro prodotti di riferimento ad altri prodotti biosimilari che decidono di produrre e immettono in commercio, ad altre, generalmente multinazionali, che acquisiscono Aziende biosimilariste ponendo poi nel loro listino contemporaneamente prodotti di riferimento e biosimilari a base dello stesso principio attivo. Infine, esistono situazioni in cui vengono assunti accordi tra Aziende specializzate nella produzione di biosimilari con altre che sono in grado di coprire mercati specifici con l’attività di commercializzazione.
In questo contesto recentemente è stato dato annuncio di accordi di sviluppo che coinvolgono due Aziende europee, una tedesca ed una ungherese, che sono da una parte sono già presenti con propri biosimilari sul mercato e dall’altra con programmi di produzione e sviluppo. Stiamo parlando di Gedeon Richter e di Formycon, che assumiamo come paradigmatiche nel contesto specifico, anche se ve ne sono altre come ad es. Polpharma Biologics e Sandoz; Polpharma Biologics, BIOEQ e Teva/Coherus.
La Società tedesca Formycon
La società tedesca Formycon ha avuto un buon successo iniziale con la produzione del suo primo biosimilare di Lucentis® (ranibizumab), ed ha subito iniziato a guardare al futuro con la prospettiva di svilupparne altri ancor più promettenti, aprendo ancora a competizioni per l’aggiudicazione in gare competitive set-to-be per sviluppare un ulteriore biosimilare di Merck & Co con un valore di vendita pari € 10 miliardi ($ 10,9 miliardi): stiamo parlando del prodotto PD-1 inibitore Keytruda® (pembrolizumab). (1)
L’interesse nei confronti di queste opportunità lo ha manifestato Gedeon Richter, multinazionale con sede in Ungheria che ha concordato l’acquisizione di una quota del 9,08% di azione dallo in sviluppatore tedesco di biosimilari Formycon, nella prospettiva di sfruttamento congiunto di opportunità strategiche a lungo termine attraverso lo sviluppo, la produzione e i flussi di valore commerciale.
I prodotti oggetto della collaborazione sono contrassegnati ancora da FYB206, FYB208 e FYB209 ma si prospetta la partenza di FYB210, un nuovo candidato biosimilare, di cui ancora non si conosce il principio attivo.
Nel passato, questa azienda aveva già sviluppato altri importanti biosimilari che includono:
- FYB201 prodotto già approvato e commercializzato come rivale di Lucentis® (ranibizumab) – per il quale Sandoz ha recentemente raggiunto un accordo importante.(2)
- FYB202 rivale di Stelara® (ustekinumab) che è stato sottomesso alle Autorità regolatorie sia in Europa che negli Stati Uniti con il co-partner Fresenius Kabi.(3,4)
- FYB203 un ulteriore biosimilare a base di aflibercept (Eylea®) è stato anche sottomesso alle Autorità regolatorie negli Stati Uniti e in Europa.(5,6)
Vediamo nel dettaglio questi futuri prodotti:
- YB206 è il prodotto biosimilare progettato da Formycon come rivale di Keytruda® (pembrolizumab): l’azienda ha intenzione di dar avvio agli studi clinici alla fine di quest’anno o all’inizio del 2025.(7)
- FYB208 e FYB209 sono progetti di cui ancora non sono noti i “rivali” con cui si confronteranno. (8)
Figura 1- La pipeline di biosimilari di Formycon
Fonte: https://www.formycon.com/en/biosimilars/pipeline/
La società ungherese Gedeon Richter
Gedeon Richter, GR, multinazionale farmaceutica con sede a Budapest, ha recentemente acquisito una partecipazione azionaria di poco più del 9% in Formycon (9). L’accordo consente di sfruttare congiuntamente opportunità strategiche a lungo termine nel campo dei biosimilari fornendo a Formycon oltre 80 milioni di euro per investire nei suoi progetti di sviluppo nello stesso settore. Le due aziende hanno una consolidata esperienza e grazie a questo investimento che prevede un aumento di capitale in contanti, potrebbero generarsi proventi lordi per€ 82,84 milioni ($ 89,37 milioni), utilizzati principalmente per l’ulteriore sviluppo della pipeline biosimilare esistente di Formycon, in particolare per i prodotti denominati FYB206, FYB208 e FYB209, prevedendo per l’immediato futuro una estensione collaborativa per FYB210, un nuovo candidato biosimilare, è previsto per la seconda metà dell’anno 2024.
Le basi dell’accordo
La forte motivazione di GR è sicuramente in ordine alla possibilità di immettere sul mercato il prodotto di uno dei medicinali che hanno un fatturato imponente come Keitruda®. Infatti, Merck & Co., Inc. ha superato le previsioni per quanto riguarda gli utili del quarto trimestre2023, grazie soprattutto alle forti vendite del farmaco oncologico Keytruda®. Le vendite di Keytruda sono aumentate del 21% rispetto all’anno precedente, attestandosi a 6,61 miliardi di dollari a livello globale. (10)
Le attese che da questo accordo derivano sono quindi particolarmente alte per entrambe le Società tedesca e ungherese.
L’Horizon scanning di AIFA
I medicinali biosimilari sono sempre inseriti nei rapporti di horizon scanning di AIFA. Secondo il recente Rapporto Horizon Scanning di AIFA In Europa, nel corso del 2022, sono stati autorizzati 89 nuovi medicinali, di cui 48 contenenti nuove sostanze attive, 8 medicinali biosimilari, 23 medicinali equivalenti e 10 tra medicinali ibridi, sostanze attive note e quelli autorizzati con la procedura del consenso informato. Nel 2023 era atteso un parere per 92 nuovi medicinali: 61 medicinali contenenti nuove sostanze attive (di cui 28 medicinali orfani per il trattamento di patologie rare e 33 medicinali non orfani), 14 medicinali biosimilari e 17 medicinali equivalenti. (Comunicato AIFA 4.04.203 “Horizon Scanning – Scenario dei medicinali in arrivo – 2023”
Conclusioni
L’occhio attento di AIFA verso tutto ciò che si muove all’orizzonte risulta ancor più importante perché, una volta scaduto il brevetto dei prodotti a più elevata prescrizione e alto impatto di spesa, risulta di grande interesse conoscere quali Aziende sono interessate alla biosimilarizzazione e quali hanno alta probabilità di immettere i loro prodotti sul mercato. L’obiettivo per AIFA rimane chiaramente sempre quello di disporre di più alternative per i prescrittori e favorire la prescrizione di farmaci a minor costo a parità di profilo di efficacia e sicurezza, con un percorso facilitato grazie a una più veloce negoziazione e tempi ancora più ristretti per la loro utilizzazione da parte dei prescrittori.
Gli accordi tra aziende sono sempre più produttivi in quando mettono a loro disposizioni competenze e risorse che sono i fattori vincenti per giungere velocemente sul mercato e competere per la ridefinizione delle quote di mercato sui prodotti maturi privi di copertura brevettuale.